La tematica dell’“altro” da "te"!
Negli anni 67-75 frequentava il Pedrocchi (il caffe senza porte di Padova) Rino,
cosiddetto il “mago” - perché leggeva ed interpretava i “Tarocchi” -, che poneva
costantemente a tutti quelli che si presentavano questa domanda: “… e s’t altro? …”.
Immancabilmente il mal capitato di turno, emosso dalle fondamenta, si arrovellava
nell’identificare chi fosse o poteva essere questo… “altro”, fornendo questa o quella
connotazione di identificazione e in questo tentativo maldestro Rino rincarava la
dose terapeutica ripetendo: “Si va bene, ma … e s’t altro?”.
Il candidato di turno finiva con l’esprimere il peggio di sé, di volta in volta, o con
aggressioni verbali e non solo, o con improperi ed epiteti irripetibili o spesso con
la fuga e Rino faceva la “chiosa” ...:
“Eccolo ...s’t altro si è manifestato!”