L’Agave variegata…
In Sicilia, chiamata “zabbara” o “zammara”, è una pianta quasi
“Sacra”
per le sue caratteristiche:
il frutto è una capsula “trivalve” ( vedi la “Trimurti” ) oblunga;
accanto ai fiori spuntano dei "bulbilli" (piccole piantine già formate)
che cadendo sul suolo e danno vita a una nuova colonia di Agavi;
in alcuni paesi viene mangiata ed utilizzata come medicinale, la linfa,
ricca di zuccheri, viene utilizzata come sciroppo diuretico,
oppure viene fatta fermentare per produrre la tequila;
il termine generico deriva dal greco "agaué" = la magnifica, la splendente,
in riferimento all'eleganza della forma e alla vistosa fioritura;
dalla foglie si ricavano anche fibre tessili di buona qualità e molto resistenti
note in commercio come Sisal ( onde sisalana ), usate per tappeti, stuoie, sacchi,
cappelli, ecc. ;
vive 18 anni all'incirca e dopo la fioritura la pianta muore…
Ma ritornando alla sua “Sacralità”… :
la pianta quando è in fiore con il suo stelo che svetta alto fino a 7-8 metri
e la sua parte “terrestre” è ( vista di profilo ) a forma di calice,
somiglia molto al fior di loto ( per le caratteristiche comuni ) ,
ma ancor di più allo “Shiva-Lingam” :
l’Androgino o Ginandro ( che dir si voglia ) , l’ “Unio Mistica”…
L’Agave …
la Realtà è li, disponibile a chi la “vede” e molti guardano e l’ “ammirano” !