La prima volta che mi Si presentò Disse :
“Tu sei un Mio strumento, un mezzo che Mi permette di comunicare
con gli Uomini, che sono tanto fuorviati, che non odono più nemmeno
la Mia voce”.
Gli risposi che prima di dare il mio assenso per conferma e accettazione
dovevo rifletterci.
Dopo un po’ Gli risposi così:
“Sono disposto a fare quasi tutto quello che mi proponi, purché non
faccio la misera fine che hanno fatto, per assecondarti, tuo Figlio,
Socrate, Giordano Bruno, l’attore Pablito Calvo che nel film “Marcellino”
muore bambino e così poco dopo nella vita ordinaria, Padre Pio, e così
via tutti gli altri “consorte”. Preferisco la fine dell’Odisseo ( l’odiato ) o
Nessuno, preferisco condurre una vita da “umano” similnormale,
invecchiando, con figli e famiglia, lavoro e quant’altro è prerogativa di
questa “umana” dimensione”.
“Va bene, il Sacro Patto è stato fatto atto, però … però non posso
esimerti dalla caratteristica che distingue gli “umani” sulla terra :
la Sofferenza che a volte usano per evolvere e progredire nello Spirito”.
Così Disse.
Così vive Lo Spirito dopo aver effettuato la Catabasi
(dal Greco κατάβασις “discesa”, di κατα- “giù” e βαίνω “andare”)
e convivendo nel corpo “umano” e obliando quasi la sua vera Natura
e gran parte delle prerogative e degli Attributi che gli competono,
e alle volte ascolta la voce di Dio e cerca di realizzare i suoi propositi.
Man mano che comprende, accetta e si adegua all’Essere Cosciente e
Consapevole di essere per natura Spirito ed attua il dovuto distacco
dal “corpo”, che è solo un veicolo,
Evolve e Progredisce
Esso, Lo Spirito.