ZEN ..
La vostra mente scorrazza come i cavalli selvaggi nelle praterie,
mentre le vostre emozioni
restano ingovernabili come scimmie che si dondolano fra i rami
Dogen Zenji
Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un “accattone”
Yun Men
La coscienza-conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola ;
tuttavia solo fra coloro che la cercano qualcuno la trova ,
anche senza sapere che stava trovando
Bayazid al-Bastami
Bisognerebbe chiedere a chi ha trovato :
''Come'' hai trovato , ''Cosa'' hai trovato ,
per essere divenuto in maniera impermanente un mendicante Luminoso,
nella vana speranza di ricevere risposta
Massimo Molinari
Siamo negli anni ’80.Carmelo, il maestro del Camminare sul Fuoco, trova su di
un settimanale una notizia che ci incuriosisce parecchio.
La notizia è questa ( a memoria) : in un paesino, vicino ad Orvieto,esiste
un Tempio Buddista dove vive un maestro ZEN , iniziato in Giappone anni
prima.
Ci diamo da fare per racimolare un po’ di soldi per il biglietto del treno,
ed è un’impresa !
Non ricordo se era presente anche Rino, mio amico fin dai tempi dell’Università.
Arrivati a Orvieto Scalo chiediamo informazioni agli indigeni, ma nessuno sa di un
Tempio Buddista, né tantomeno di un “Maestro ZEN”.
Facendo testa o croce con una moneta, ci avviamo in quella direzione cercando,
nel contempo, di fare l’autostop con risultai deludenti. Si ferma un indigeno
guidando un trattore con un rimorchio pieno di fieno, dove ci fa salire.
Chiediamo se è a conoscenza del Tempio Buddista e del “Maestro ZEN” e,
ridendo di cuore ci dice che fra qualche chilometro, c’è una stradicciola che ci
porta nel luogo che cerchiamo.
Appena scesi dal rimorchio pieno di fieno ci si presenta una strada sterrata,
o meglio un viottolo, che si inerpica su per una salita niente male.
Intravediamo, però, due persone con dei bidoni sulle spalle che sono un po’
più avanti.
Li raggiungiamo e chiediamo del “Maestro ZEN”. Con un sorriso che mostra per
intero tutta l’arcata dentaria, ci informano del fatto che loro sono due “apprendisti”
di ZEN .
Sinceramente eravamo più sorpresi noi di loro, per il fatto di averli incontrati.
Strada facendo cerchiamo di dialogare un po’. Loro parlando in romanesco di
borgata, quasi come se fossero due “burini”, per dirla nel loro idioma di ardua
traduzione.
Dopo averli aiutati a portare i bidoni colmi d’acqua, perché ci hanno spiegato : nel
Tempio Buddista non c’è ancora l’acqua potabile, arriviamo ad una specie di
“casolare” semi abbandonato o in lento “rifacimento” e chiediamo di poter
conferire con il
“Maestro ZEN”.
Dopo una trepidante attesa si ripresentano, chiedendoci di essere pazienti, e ci
invitano intanto a mangiare una ciotola di riso integrale mezzo crudo
( e non avevamo la ciotola ! ) e bere del tè con loro. Accettiamo volentieri, visto
che eravamo anche digiuno.
Carmelo chiede incuriosito che tipo di tè fosse mai quello che avevamo bevuto.
Uno dei due ci spiega che è un tè molto “particolare” che è ottenuto mettendo da
parte i residui del tè già utilizzato una prima volta e fatti tostare bene al sole.
La procedura non fa una piega: semplice ed economica, anche se il “gusto”
lascia un po’ a desiderare !!
Chiediamo nuovamente un colloquio con il “Maestro ZEN”, ma vengono a
sapere che rientra sul tardi: purtroppo siete in tre e possiamo ospitare solo due
persone, con una sistemazione improvvisata, in sala Altare, per terra con due
sacchi a pelo in prestito. Il terzo può, volendo, dormire su nel pagliaio.
Considerando che era quasi il tramonto e che facevamo a tempo a prendere
l’ultimo treno per Padova, decliniamo la generosa offerta, scegliendo di tornare a
casa, senza aver potuto “incontrare” o conoscere il “Maestro ZEN”.
Appena fuori dal casolare si presenta questa scena:
una bambina, di 5-6 anni su di un’altalena improvvisata attaccata ad un ramo di
un albero quasi secco e spoglio di vegetazione in prossimità di un precipizio con
"il sole al tramonto".
Quel giorno mi sono “folgorato” grazie al “Maestro ZEN”, Engaku Taino.
Ma che cosa è lo ZEN ?
Diciamo prima ( per fugare ogni dubbio) cosa sicuramente non è:
non è una “strana” religione;
non è una “filosofia”;
non è un modo di “pensare”;
non ci sono libri che ne “illustrano” le “regole” : non ci sono “regole”;
Ma che cosa è lo ZEN ?
Avevo letto, prima di quel giorno, tutto quello che si poteva leggere sullo ZEN ,
dalle 101 storie zen, a la motocicletta e lo zen, a la porta senza porta, a lo zen e
il tiro con l’arco, a la fisica e lo zen,… e pensavo di aver “capito” lo ZEN.
Ci vorrebbero pagine e pagine per “spiegare” cosa è lo ZEN,
e non approderemmo a
NULLA.
L’ unica cosa che resta da fare è “Praticarlo”, con assiduità e costanza.
Può accadere che il “Maestro ZEN” attui quella che è conosciuta come
“la trasmissione diretta” dello Spirito dello ZEN, a chi è sull’orlo del baratro,
in quella condizione di Tempo “ Kairós” di cui ho già parlato in post precedenti.
Ma che cosa è lo ZEN ?
Mushin (non-mente) ,
ecco cosa è lo ZEN.
I Mistici, i Sufi, i Maestri, gli Esseri Luminosi
( non illuminati, questi illuminati pagano poi la bolletta ),
Essi
lo ZEN lo vivono, non ne parlano, perché non c’è NULLA da dire sullo
ZEN