La Sofferenza non è fine a sé stessa, se generata per indurre e stimolare e
accelerare la purificazione dell’Anima e l’evoluzione e la realizzazione dello
Spirito, spesso, anzi, è voluta, determinata e programmata consapevolmente
dallo stesso Spirito.
Dieci anni fa, circa, è iniziato per me un percorso accelerato di intenso,
incessante e acuto dolore, e preludio della Sofferenza Catartica e liberatrice dello
Spirito.
Dopo avere effettuato degli impianti dentali sono rimasto completamente bloccato
per il mal di schiena per un periodo … quasi interminabile di un mese. Abituato
come sono ad essere sempre in movimento costante e trovarmi costretto a letto
con dolori atroci ed insopportabili talmente forti da farmi piangere per il dolore.
E’ cominciato il Calvario di medici, non sempre all’altezza del loro compito, di
esami medici, di radiografie, ecografie, TAC, risonanza, e quant’altro esiste.
Per principio, forse bizzarro per molti di voi, ho sempre rifiutato medicine e
antidolorifici.
Diagnosi laconica: ci sono due ernie di 2-3 centimetri quasi strozzate che bisogna
operare, ma per operare il medico pretende che firmi la liberatoria, con la quale
dichiaro che se ...
rimango paralizzato ad ambedue le gambe … non ne risponde per niente.
Naturalmente rifiuto di firmare … la mia condanna.
In questo Calvario del dolore, le ho provate tutte, ma dico tutte, per uscirne,
quasi invano.
L’unico giovamento, anzi sollievo temporaneo e di breve durata, l’ho trovato in
“Beato Tranquillo”, il nome è tutto un programma, Anima Buona e caritatevole,
un massaggiatore con le mani, a dir poco, più grandi di Carnera. La sua tecnica è
semplicissima: d’un sol colpo sbocca i fasci muscolari liberando dal dolore.
Diventiamo da subito Amici intimi e ci confidiamo reciprocamente il vissuto.
Ma questa condizione di dolore e immobilità e l’impossibilità di compiere
movimenti semplicissimi come fare la doccia, allacciarmi le scarpe, scendere le
scale, stare seduto genera la seconda fase correlata:
La Sofferenza
che non è più il Dolore, che è solo del Corpo.
Le incapacità, l’essere impediti in tutto e sempre con dolori atroci non logora il
Corpo ma inficia la “libertà” dell’Anima, che stimolata dalla Sofferenza è portata
ad intravedere ed esplorare nuovi percorsi, provando e tentando irti percorsi
di vita non ancora o mai vissuti.
Mi hanno portato in Brasile da “Fritz”, alias Rubens Faria Junior.
Ne ho visto fare di cose … incredibili.
In fila assieme a milleduecento-millecinquecento persone …
doloranti e sofferenti.
Senza neanche guardare mi fa una iniezione, con dentro quel liquido del filmato,
prima nel cranio ( dal punto di vista medico è impossibile da farsi ), e poi nella
schiena, dicendo all’assistente “infermeria”, che significava … da operare.
La mia super razionalità mi ha impedito di procedere con l’intervento.
Intanto passano gli anni e il mal di schiena non diminuisce, anzi compare una
terza ernia.
Nella primavera del 2007 …( anno memorabile ) mia moglie legge dal
parrucchiere di un’offerta in un luogo di cura dove con i fanghi si cura il mal di
schiena a Ischia.
Andiamo, anche se riesco appena a fare pochi passi con dolori sempre atroci, e
trascorro quei dieci giorni quasi sempre dentro le piscine e a fare massaggi.
L’ultimo giorno, però, decidiamo di fare i “turisti”.Contrattiamo con un conducente
di una APE a 3 ruote, l’unico mezzo che può girare liberamente a Ischia e
“turistiamo”.
Ci fremiamo per una sosta di rinfresco e davanti si erge la Chiesa del
“Soccorso”!!!
Il conducente ci invita a visitarla con calma mentre fa uno spuntino.
Moglie e figlia mi precedono, perché non hanno i miei handicap …
e le perdo di vista.
Stavo per terminare il giro … quando … quando mi sento chiamare per nome:
Pietro.
Mi guardo attorno, ma non vedo nessuno e ancora … Pietro … Pietro, dì a Lucia
che va tutto bene.
Esordisce così, per poi darmi notizie e aggiornamenti su conoscenti e amici
prima, poi familiari via via sempre più vicini e intimi, infine parla di me e delle mie
condizioni fisiche e del mio Stato Interiore e di ciò che debbo ancora realizzare.
Incuriosito, ma non molto sorpreso, a questi eventi sono avvezzo, chiedo:
chi sei tu ?
Giuseppe … , Giuseppe Moscati in vita medico.
Di rimando gli rispondo: sono anni che vengo a Napoli a trovare Sansevero ed
ogni volta vengo a trovarti al Nuovo Gesù, ma finora non mi hai mai parlato.
E Giuseppe: è vero, non eri ancora pronto ad ascoltare quello che ti
Svelo adesso.
Mi parla dell’Anima, dello Spirito, dell’evoluzione dell’umanità, di altri mondi,
prima e dopo quello terreno, della esistenza di alcuni “mondi molto particolari” e
così via.
Inizia una sfilza di domande e obbiezioni da parte mia, tutte puntualmente chiarite
in maniera molto approfondita, e mi invita a riflettere, verificare e sperimentare.
Termina dicendo che quello che ha Svelato è segreto e va tempestivamente
Rivelato,
e Svelato soltanto, a discrezione, a chi è in grado di apprendere la verità dello
Spirito.
Questa esperienza è molto intensa, profonda, coinvolgente tutti i livelli
dell’esistenza del mio Essere e in grado non solo di mettermi sottosopra, ma tale
da cambiarmi radicalmente la vita.
Tutto mi è stato chiarito con dovizia di dettagli e particolari semplicemente …
sconvolgenti, che aggiunti a quelli datimi da Victor Hugo in Brasile, integrano la
Globalità della Realtà .
Dopo un “fiat”, ripresomi un po’, il contatto diretto con un tale Essere così evoluto
mi fa sorgere spontanea questa riflessione che gli esprimo : come è reso
possibile il fatto che un Essere della tua profonda Spiritualità ed Interiorità
possa rivolgersi e dialogare e trasmettere queste esperienze ad un uomo come
me ( quello che mi ha colpito è la profondissima “umanitas” talmente coinvolgente
da lasciarmi disarmato, senza nessuna resistenza o remora, non ero stupito tanto
di quello che mi era stato detto, quanto dal modo in cui mi era stato trasmesso) ?
La risposta è stata questa: più un Essere è via via progredito Spiritualmente,
più nel contempo riesce a modulare la sua frequenza vibratoria in modo da
potersi porre al di sotto del piano vibratorio dell’Essere che contatta per rendersi
a lui comprensibile.
Noi umani la chiamiamo Umiltà , per me ancora da realizzare.
Quando lo Spirito … effettua una Catàbasi ( materiazione o incarnazione )
(in greco κατάβασις “discesa”, da βαίνω “andare”,e κατα- “giù”, come in greco
κάϑοδος da κατα – “giù” e οδος via, strada, all’opposto di ἄνοδος da ανά “verso
l’alto”- onde ano- e οδος via, strada ) , indipendentemente dalla motivazione di
tale impresa, se frutto di un atto volitivo, o dettato da necessità evolutiva,
la Sofferenza serve …
serve per liberare l’ Anima dalle pastoie e dai limiti del Corpo e attraverso questa
che è la
Catarsi
dell’Anima, accedere e scoprire ed avere esperienza della Realtà del proprio
Spirito